12 dicembre: serata di commento a "Persone Normali" di Sally Rooney
- Tra Le Righe
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Venerdì 12 dicembre si è svolta la prima serata “ordinaria” dell’anno 2025-26 con il commento al romanzo “Persone Normali” di Sally Rooney. Di seguito qualche citazione e il racconto della serata.
La serata si è aperta con due citazioni sul tema del “dare vita”: in vari passaggi del romanzo, infatti, Marianne e Connell affermano di aver ricevuto una nuova vita o di averla data all’altra persona. Su questa interpretazione, però, non c’è stato pieno accordo tra i partecipanti: non è stato scontato leggere la loro relazione come un legame realmente “nutriente”.
Anche il finale del romanzo ha generato letture diverse, accompagnate da molte citazioni. Per alcune e alcuni di noi si è trattato di una “falsa fine”, perché la relazione tra Marianne e Connell è destinata a proseguire; per altre e altri, invece, la relazione concreta si conclude, ma entrambi continueranno a vivere nella memoria dell’altra persona, nei gesti e nelle sensazioni future, dal momento che quel legame ha rappresentato una profonda esperienza di apprendimento.
Alcune persone presenti hanno sottolineato la fatica di attraversare un romanzo fatto di continue incomprensioni e di gesti non sincronizzati e inconcludenti da parte dei personaggi. Altre, al contrario, hanno individuato il senso dell’opera proprio in questo “rincorrersi”: un ritratto umanissimo dei movimenti mentali e di una certa forma di “evitamento”.
Per quanto riguarda lo stile, è emerso come a tratti risulti faticoso all’interpretazione, ma abbiamo provato a definirne la funzione: un accesso diretto alle memorie e ai pensieri dei personaggi. In questo senso, si è concordato sulla forte consonanza tra stile e contenuti, che sembrano sostenersi e rafforzarsi reciprocamente.
Un’interpretazione su cui più volte abbiamo concordato è stata quella del romanzo come spezzone di vita adolescenziale: frustrante, ma allo stesso tempo comprensibile per chiunque ripensi a una giovinezza segnata da un’identità fluida e incerta, o per chi la stia ancora vivendo.
Non sono mancate, infine, riflessioni su molti altri temi: il ruolo e gli scopi della sessualità rappresentata, l’inquietudine suscitata da alcune scene, la lettura della relazione tra Marianne e Connell attraverso il filtro della classe sociale, il ruolo dei genitori — declinato in modo diverso per i due protagonisti —, l’idea di amore, la malattia mentale e, in conclusione, il concetto di normalità come possibile chiave di lettura dell’intero romanzo.
Durante la serata abbiamo anche annunciato la prossima data, per leggere “La Furia” di Sorj Chalandon: domenica 15 febbraio alle ore 20.45 presso la Chiesa dei Battuti Bianchi a Fossano.
Grazie per la calorosa partecipazione!










